14 Mar Case green: la direttiva UE fa il primo passo avanti
Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla nuova direttiva europea case green : con 343 voti a favore, 216 contrari e 78 astenuti il Parlamento europeo ha approvato (il 14 marzo 2023) la direttiva sulle case green che prevede l’obbligo di migliorare l’efficienza energetica degli immobili residenziali dal 2030.
L’obiettivo della direttiva è quello di ridurre il consumo energetico degli edifici e di migliorare la qualità dell’aria, favorendo l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e di tecnologie più efficienti.
La direttiva prevede emissioni zero per gli edifici e, di conseguenza, ristrutturazioni per gli immobili che non risulteranno a norma. L’obbligo riguarda tutti gli edifici, residenziali e con altre destinazioni d’uso (con alcune eccezioni) e prevede il raggiungimento di determinate classi energetiche:
- immobili residenziali: classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033;
- altri edifici: classe E dal 2027 e D dal 2030;
- nuovi edifici: a emissioni zero a partire dal 2028.
L’entrata in vigore del provvedimento non è ancora vicina; il recepimento degli Stati membri, probabilmente, non avverrà prima del 2025. Dopo il sì dell’Europarlamento, infatti, inizia il negoziato tra Commissione, Parlamento europeo e Governi per arrivare, forse, a luglio per avere i primi risultati; mentre prima del 2025 è difficile che la direttiva diventi operativa.
Gli esperti ritengono che la direttiva Case Green potrebbe portare numerosi vantaggi per l’ambiente e per l’economia europea. L’adozione di tecnologie e pratiche più efficienti potrebbe infatti portare a un risparmio significativo sulle bollette energetiche per le famiglie e le imprese, migliorando la competitività dell’economia europea. Inoltre, l’efficienza energetica rappresenta uno dei modi più efficaci per ridurre le emissioni di gas serra, combattere il cambiamento climatico e migliorare la qualità dell’aria.
Tuttavia, la direttiva potrebbe comportare alcune difficoltà per gli Stati membri e per i proprietari di immobili residenziali. In particolare, l’adozione di tecnologie più efficienti e l’implementazione di misure di risparmio energetico potrebbero richiedere investimenti significativi e una maggiore collaborazione tra gli attori del settore immobiliare.
Per raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva Case Green, sarà necessario un impegno congiunto degli Stati membri, delle imprese e dei proprietari di immobili residenziali. Le tecnologie intelligenti e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile possono rappresentare delle opportunità per migliorare l’efficienza energetica degli edifici residenziali, ma è necessario un sostegno adeguato da parte delle istituzioni e una maggiore sensibilizzazione da parte dell’opinione pubblica.
Il no dell’Italia alla direttiva europea
L’Italia è un paese particolare nel contesto europeo; gran parte del patrimonio edilizio residenziale è stato costruito prima del 1990 e non rispetta le performance energetiche previste dalla nuova direttiva e non è possibile immaginare di farlo nei tempi richiesti.
I partiti che sostengono il Governo italiano hanno pertanto votato contro, evidenziando che qualora la direttiva europea non dovesse essere modificata nella parte relativa alle tempistiche e alle classi energetiche, potrebbe obbligare a ristrutturare gran parte degli edifici residenziali nazionali ed è impensabile