Red III: verso un Futuro Energetico Sostenibile

Red III: verso un Futuro Energetico Sostenibile

La recente pubblicazione della terza revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, Red III, segna un passo significativo nell’ambito della transizione energetica dell’Unione Europea. La sua inclusione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE e l’entrata in vigore il 20 novembre rappresentano un’impostazione chiara e ambiziosa verso l’aumento dell’utilizzo delle fonti energetiche sostenibili.

La terza revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, conosciuta come Red III, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Entra in vigore dal 20 novembre.

Il suo obiettivo principale è aumentare l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili al 42,5% entro il 2030, con l’aggiunta del 2,5% come traguardo per raggiungere il 45% in tutti i Paesi membri. Gli Stati hanno 18 mesi per adottare questa direttiva nella legislazione nazionale e contribuire a obiettivi più ambiziosi in settori come trasporti, industria, edifici, riscaldamento e raffreddamento.

Trasporti

Gli Stati membri avranno la possibilità di scegliere tra:
• un obiettivo vincolante di riduzione del 14,5% nell’intensità delle emissioni di gas a effetto serra nel settore dei trasporti grazie all’uso di energie rinnovabili entro il 2030
• una quota vincolante pari ad almeno il 29% di energia rinnovabile nel consumo finale di energia nel settore dei trasporti entro il 2030
Le nuove norme fissano un sotto-obiettivo combinato vincolante del 5,5% per i biocarburanti avanzati (generalmente derivati da materie prime non alimentari) e i combustibili rinnovabili di origine non biologica (principalmente idrogeno rinnovabile e combustibili sintetici a base di idrogeno) nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti. Nell’ambito di tale obiettivo, vi è un requisito minimo dell’1% di combustibili rinnovabili di origine non biologica nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti nel 2030.

Industria

La direttiva stabilisce che l’industria dovrà aumentare annualmente dell’1,6% l’uso delle energie rinnovabili. Gli Stati membri hanno convenuto che il 42% dell’idrogeno utilizzato nell’industria dovrebbe provenire da combustibili rinnovabili di origine non biologica entro il 2030 e il 60% entro il 2035.
Gli Stati membri avranno la possibilità di ridurre del 20% il contributo dei combustibili rinnovabili di origine non biologica nell’uso industriale a due condizioni:
• il contributo nazionale degli Stati membri all’obiettivo vincolante generale dell’UE raggiunge la quota prevista
• la percentuale di idrogeno da combustibili fossili consumata nello Stato membro in questione non è superiore al 23% nel 2030 e al 20% nel 2035

Edifici, riscaldamento e raffrescamento

Le nuove norme stabiliscono un obiettivo indicativo di almeno il 49% di energia rinnovabile per gli edifici nel 2030.
Gli obiettivi in materia di energie rinnovabili per il riscaldamento e il raffrescamento aumenteranno gradualmente, con un incremento vincolante dello 0,8% annuo a livello nazionale fino al 2026 e dell’1,1% dal 2026 al 2030. Il tasso medio annuo minimo applicabile a tutti gli Stati membri è integrato da incrementi indicativi supplementari calcolati specificamente per ciascuno Stato membro.

Bioenergia

La direttiva rafforza i criteri di sostenibilità relativi all’uso della biomassa per l’energia al fine di ridurre il rischio di una produzione non sostenibile di bioenergia. Gli Stati membri garantiranno l’applicazione del principio dell’uso a cascata con particolare attenzione ai regimi di sostegno e tenendo debitamente conto delle specificità nazionali.

Autorizzazioni più rapide per i progetti

Le procedure di autorizzazione per i progetti in materia di energie rinnovabili saranno accelerate. L’intenzione è di accelerare la diffusione delle energie rinnovabili nel contesto del piano REPowerEU dell’UE, che mira a raggiungere l’indipendenza dai combustibili fossili russi a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Gli Stati membri designeranno zone di accelerazione per le energie rinnovabili in cui i progetti in materia di energie rinnovabili saranno oggetto di procedure di autorizzazione semplificate e rapide. La diffusione delle energie rinnovabili sarà inoltre considerata di “interesse pubblico prevalente”, il che limiterà i motivi di obiezione giuridica ai nuovi impianti.

La Red III traccia una rotta chiara per l’Unione Europea nel suo cammino verso una maggiore sostenibilità energetica. Le norme vincolanti e gli obiettivi settoriali delineati per i trasporti, l’industria, gli edifici e la bioenergia offrono un quadro robusto per l’adozione e l’integrazione delle energie rinnovabili. La semplificazione delle procedure autorizzative e il riconoscimento dell’interesse pubblico per la diffusione delle energie pulite promettono un ambiente più agevole per l’implementazione di progetti innovativi, favorendo la transizione verso un futuro energetico più sostenibile per l’intera Unione.