04 Dic Reddito Energetico Nazionale per le famiglie a basso reddito
Il recente decreto ministeriale istituisce un Fondo nazionale per il reddito energetico, mirato a installare impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni delle famiglie a basso reddito. Questo provvedimento, operativo dal 2024, è progettato per favorire l’autoconsumo energetico e sostenere i nuclei familiari in difficoltà economica.
Obiettivi e Copertura
L’obiettivo principale del Reddito Energetico Nazionale è fornire gratuitamente impianti fotovoltaici con una potenza compresa tra 2 e 6 KW alle famiglie con reddito basso con ISEE inferiore a 15mila euro (30mila euro nel caso di nuclei familiari con almeno quattro figli a carico), coprendo completamente i costi di installazione. Inoltre, il programma prevede servizi aggiuntivi come assicurazione, manutenzione e monitoraggio delle prestazioni dell’impianto per un periodo di almeno 10 anni.
Per poter ottenere il contributo le abitazioni che ospitano gli impianti devono costituire la residenza anagrafica dei beneficiari ed essere accatastate nel gruppo A (con esclusione di quelle che rientrano nelle categorie A1, A8, A9 e A10).
Distribuzione delle Risorse per il Reddito Energetico
Con un budget di 200 milioni per il biennio 2024-2025, l’80% sarà destinato alle regioni Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), mentre il restante 20% è destinato alle restanti Regioni o Province autonome.
La somma potrà essere incrementata con un versamento volontario da parte di amministrazioni centrali, Regioni, Province, oltre a organizzazioni pubbliche e realtà no-profit. Il fondo sarà alimentato anche dall’eccesso di energia immessa in rete dagli impianti realizzati.
L’elettricità non direttamente autoconsumata ma che finisce nella rete non prevede infatti alcuna remunerazione per i beneficiari dell’agevolazione.
Sfide e Punti Critici
Nonostante le ambizioni positive di questo programma, ci sono sfide da affrontare. Il successo dipende dalla semplificazione delle procedure d’accesso, dalla corretta remunerazione degli installatori e dalla promozione attiva per informare le famiglie idonee.
Il coinvolgimento delle regioni, il monitoraggio continuo e la sostenibilità a lungo termine sono la chiave per evitare che l’iniziativa, se non ben gestita, possa trasformarsi in un fallimento.
Il Reddito Energetico Nazionale rappresenta un passo significativo verso la democratizzazione dell’accesso all’energia sostenibile per le famiglie a basso reddito in Italia. Tuttavia, è necessario affrontare le sfide con soluzioni concrete e garantire una gestione efficace e trasparente delle risorse per massimizzare l’impatto positivo di questa iniziativa.