01 Mar Reddito energetico, novità in arrivo
La Puglia è la prima Regione d’ Italia a dotarsi di una legge per il reddito energetico. Una innovazione sociale particolarmente originale: un fondo pubblico permette l’installazione di moduli fotovoltaici sui tetti delle famiglie meno abbienti che così possono risparmiare sulle forniture elettriche.
Come funziona
La misura prevede l’ accesso a contributi da parte dell’ Ente Locale, in questo caso la Regione , per la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni, partendo dalle persone con redditi più bassi.
La misura prevede la concessione di contributi da parte della Regione per l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni. Si partirà dalle famiglie con i redditi più bassi. L’utente dovrà sottoscriverà una convenzione con il Gse, che ha come mission la promozione dello sviluppo sostenibile e l’utilizzo razionale dell’energia.
Su questi impianti si dovrà attivare la convenzione per lo scambio sul posto in modo da consentire sia di beneficiare dell’ autoconsumo sia del meccanismo premiante dedicato ai piccoli impianti sull’ energia immessa in rete. Quest’ ultimo verrà poi ceduto alla Regione per coprire parte del costo sostenuto.
Al privato rimane tutta l’ energia generata che riesce ad autoconsumare.
“Non solo daremo un sostegno alle famiglie in difficoltà – ha spiegato Trevisi – ma contribuiremo anche ad abbattere le emissioni atmosferiche attraverso il progressivo incremento della produzione d’energia elettrica da fonti rinnovabili”.
Per la Puglia ricorrere al fotovoltaico non è solo una opportunità ma anche una necessità. Basti pensare che oltre il 40% del consumo nazionale viene bruciato in una fascia di 70 chilometri tra Brindisi e Taranto
Il primo progetto sperimentale è iniziato a Porto Torres , attivo dal 2017 grazie a un investimento di mezzo milione di euro in due anni e alla convenzione con Gse.
Le cui risorse sono state assegnate tramite bando alle famiglie in difficoltà economica per l’acquisto in comodato di impianti fotovoltaici domestici (<20 kW di potenza). Il rapporto di comodato durerà inizialmente 9 anni, sarà rinnovabile per altri 9 e poi eventualmente per ulteriori 7, fino ad un massimo totale di 25 anni prevedendo una possibilità di riscatto finale.
Il bilancio: sono 50 i cittadini che finora hanno ottenuto un sistema fotovoltaico in forma gratuita, risparmiando fino a 200 euro l’anno. L’installazione dei relativi impianti ha prodotto inoltre quasi 30 MWh di energia e 13,6 tonnellate di Co2 in meno.
Altre Regioni stanno valutando di proseguire in questa direzione. In primis il Lazio con una soluzione ancora più vantaggiosa per le famiglie: metà dello scambio sul posto verrà destinato alle famiglie e metà ad integrare il fondo rotativo.
Soluzioni che se attuate potrebbero tracciare una precisa strada per il fotovoltaico residenziale in Italia.
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