Rinnovabili, credito d’imposta per i sistemi di accumulo

Sistemi di accumulo

Rinnovabili, credito d’imposta per i sistemi di accumulo

L’Agenzia delle Entrate l’11 ottobre ha pubblicato il provvedimento che stabilisce modalità, termini e contenuto dell’istanza per il riconoscimento del credito d’imposta per le spese sostenute nel 2022 relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili.

Ricordiamo che possono beneficiare dell’agevolazione le persone fisiche che, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, sostengono spese documentate relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto (ex DL 91/2014).

Modalità e scadenze sistemi di accumulo

Le domande potranno essere inviate esclusivamente per via telematica dal contribuente o da un soggetto incaricato, dal 1° marzo 2023 al 30 marzo 2023.
L’istanza si può inviare tramite il servizio web presente sul sito dell’AdE o i canali telematici dell’Agenzia ed entro i termini può essere sostituita con una nuova domanda, si terrà in considerazione l’ultima inviata. Nella domanda va inserito il codice fiscale del contribuente o dell’eventuale rappresentante e o l’importo delle spese documentate, sostenute dal 1°gennaio al 31 dicembre 2022.
Entro 5 giorni dall’invio viene rilasciata una ricevuta che attesta la presa in carico della domanda (o lo scarto, con le relative motivazioni).
Per il 2022 il limite complessivo di spesa è di 3 milioni di euro; entro 10 giorni dopo il 31 marzo 2023, sulla base del rapporto tra ammontare delle risorse stanziate e ammontare complessivo delle spese agevolabili indicate nelle istanze, l’Agenzia delle Entrate renderà nota la percentuale del credito d’imposta spettante a ciascun soggetto.

Il bonus sarà utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2022, in diminuzione delle imposte dovute e l’eventuale ammontare non utilizzato potrà essere fruito negli anni successivi.