Comunità Energetiche: il 2024 sarà l’anno della svolta

Comunità Energetiche: il 2024 sarà l’anno della svolta

Il panorama energetico italiano si appresta a vivere un’epoca di profondi cambiamenti nel corso del 2024, con l’entrata in vigore di nuove normative legate alle comunità energetiche. La firma del decreto CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) da parte del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il 6 dicembre scorso, segna l’inizio di una nuova era nel settore energetico italiano, anticipando significativi cambiamenti e inaugurando nuove prospettive per le energie rinnovabili.

Fine del Mercato Tutelato dell’Energia e Quadro Normativo per le Comunità Energetiche

Il 2024 potrebbe rivelarsi un anno decisivo per il mercato energetico italiano, con due importanti novità all’orizzonte. La prima riguarda la fine del mercato tutelato dell’energia, mentre la seconda è rappresentata dalla definizione di un quadro normativo per lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Queste ultime si profilano come un elemento chiave nella transizione verso un approvvigionamento energetico più sostenibile e decentralizzato.

L’Atteso Parere della Corte dei Conti sul Decreto Cer

Un passo cruciale per l’implementazione delle nuove comunità energetiche è rappresentato dall’atteso parere della Corte dei Conti sul decreto Cer. Questo parere, previsto nelle prime settimane del nuovo anno, sarà determinante per delineare le linee guida e garantire la coerenza e l’efficacia del quadro normativo proposto dal ministro Pichetto Fratin.

Le Misure Chiave del Decreto Cer

Il cuore del decreto Cer è costituito da due misure fondamentali. In primo luogo, è prevista una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa all’interno delle comunità. Questo meccanismo mira a stimolare la produzione di energia verde, promuovendo la condivisione e la partecipazione attiva dei membri della comunità. La seconda misura consiste in un contributo a fondo perduto, offrendo un ulteriore incentivo finanziario alle comunità energetiche.

Dettagli sulle Tariffe Incentivanti

Le tariffe incentivanti sono strutturate in base alla potenza dell’impianto. Per impianti inferiori a 200 kWp, la tariffa è fissa a 60 €/kWh, con una componente variabile legata al prezzo zonale. È previsto un supplemento in base alla localizzazione geografica dell’impianto, con 4€/MWh per le regioni centrali e 10€/MWh per quelle del Nord Italia. La potenza complessiva degli impianti finanziabili è fissata a cinque Gigawatt, con una scadenza temporale al termine del 2027.

Contributi per i Piccoli Comuni e Finanziamenti Mirati

Una particolare attenzione è rivolta ai comuni italiani con meno di 5 mila abitanti. Per questi, è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi sostenuti per la realizzazione o l’ampliamento di impianti a servizio di una Comunità Energetica. Tale contributo può essere accumulato con la tariffa incentivante, aprendo nuove possibilità per le realtà locali di abbracciare la sostenibilità energetica. Complessivamente, sono destinati incentivi per 5,7 miliardi di euro, di cui 2,2 finanziati dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, un chiaro segnale dell’impegno a favore delle energie rinnovabili e della condivisione dell’energia verde.

Il 2024 si annuncia come un anno di svolta per il settore energetico italiano, con la fine del mercato tutelato e l’implementazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Queste nuove normative non solo promuovono la sostenibilità ambientale ma rappresentano un’opportunità tangibile per i cittadini e le comunità locali di diventare attori attivi nella produzione e condivisione di energia rinnovabile. La transizione verso un futuro energetico più verde e decentralizzato è ora più vicina che mai.